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lunedì 3 febbraio 2014
Torta d'Erbi di Lucca o Torta Co' Becchi
La torta d’erbi è un dolce di pasta frolla di forma rotonda cotta in forno. Ha la caratteristica di presentare sul bordo i “becchi”, elementi triangolari di colore ambrato ottenuti con il taglio e ripiegamento della pasta sul bordo stesso. È unico il suo sapore tra dolce e salato, in quanto gli ingredienti tipici dei dolci vengono mescolati con le verdure. Si presenta in tantissime varietà e nasce grazie alla conoscenza ed all’uso esperto delle tante erbe che nascono spontanee in tutta la lucchesia.
Piccola premessa, la torta d’erbi non ha quantità ben precise per le erbe contentue (visto che cambiano in base alla stagione e alla disponibilità), bisogna prenderci la mano e piano piano imparare a conoscere le erbe, le caratteristiche e le quantità necessarie.
Due chili di bietole ( oppure 1 kg bietole e 1 kg erbe spontanee), una ricotta, una manciata di pecorino, due uova, una manciata di pane grattugiato, un pizzico di pepe, un po' d'olio, sale.
Per la sfoglia: farina, acqua, olio e sale.
Lavate le erbe e tritatele non troppo fini. Salatele ed aspettate che fuoriesca il liquido,quindi strizzatele e mescolatele bene con ricotta, pecorino, due uova intere, pane grattugiato, un pizzico di pepe e un po' d'olio. Preparate la sfoglia con farina, acqua, olio e sale e tiratela molto sottile col mattarello, oppure se usate la macchina per pasta, passatela due volte. Mettete la sfoglia nel testo unto d'olio d'oliva e spalmatevi l'impasto d'erbi, non troppo spesso. Ricoprite con altra sfoglia, unendo i bordi. Spennellate di olio d'oliva e con una forchetta praticate dei fori, questi impediranno alla sfoglia di gonfiare. Mettete la torta in forno caldo a 180° lasciando cuocere per tre quarti d'ora.
venerdì 31 gennaio 2014
Verdure invernali: il carciofo. Un pò di storia ed una ricetta facile facile ...
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Il carciofo è una pianta della famiglia delle Asteraceae coltivata in Italia e in altri Paesi per uso alimentare e, secondariamente, medicinale.
La parola carciofo, la cui radice è usata per indicare questa pianta nella maggioranza delle lingue indoeuropee, procede dall'arabo al-kharshûf.
Documentazioni storiche, linguistiche e molecolari sembrano indicare che la domesticazione del carciofo (Cynara scolymus) possa essere avvenuta in Sicilia, a partire dal I secolo circa.
La pianta chiamata Cynara era già conosciuta dai greci e dai romani, ma sicuramente si trattava di selvatico. A quanto sembra le si attribuivano poteri afrodisiaci, e prende il nome da una ragazza sedotta da Giove e quindi trasformata da questi in carciofo.
Nel secolo XV il carciofo era già consumato in Italia. Venuto dalla Sicilia, appare in Toscana verso il 1466.
Carciofi ripieni di formaggio:
8 carciofi
succo di limone
4 cipolle
200 gr di primosale o formaggio non stagionato
prezzemolo tritato
pepe nero
sale
olio extravergine d’oliva
100 gr di parmigiano grattugiato
Iniziate pulendo i carciofi: tagliate il gambo e togliete le foglie esterne più dure, tagliate la punta e immergeteli in una ciotola con acqua e limone perché non anneriscono. Pulite i gambi e immergete anche questi nell’acqua acidulata. Tritate finemente le cipolle con il prezzemolo. In una ciotola unite le cipolle tritate, il prezzemolo, il formaggio spezzettato, il parmigiano, sale pepe e amalgamate il tutto con una forchetta fino ad ottenere un composto omogeneo. Scolate i carciofi e allargate leggermente le foglie, riempiteli con il composto e disponeteli in piedi in un tegame aggiungendo anche i gambi. Versate nel tegame acqua salata fino a coprire metà carciofi, irrorate con un filo d’olio e cuocete per 40 minuti a coperchio chiuso. Servite ben caldi.
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