Piadina: tradizione romagnola. Da sempre è il 
sostituto del pane, anzi, nelle campagne romagnole era l’alimento 
principale, adatto per colazione, merenda e pasti. Una volta il pane si 
mangiava solamente alla domenica e nei giorni di festa. Ogni
 famiglia ha la sua ricetta che viene tramandata di generazione in 
generazione. C’è chi usa solo strutto, chi olio e strutto, chi latte e 
strutto, chi usa lievito o bicarbonato. La mia ricetta è quella di 
Sogliano al Rubicone.
 La cottura deve avvenire sulla teglia o testo. E’ una piastra rotonda  in ghisa o terracotta che si scalda su fiamma.
 Kg. 1   farina 0–  gr. 150    strutto di maiale – un buon pizzico di 
sale -  Acqua  tiepida q.b .  Facoltativo un goccio di latte. ( 
ammorbidisce l’impasto ) In alcune zone usano mettere un pizzico di 
bicarbonato ma ingiallisce la pasta.
 Unite tutti gli ingredienti  ed
 impastate fino ad ottenere un impasto omogeneo non troppo duro. Coprite
 con un canovaccio e lasciate riposare una decina di minuti.  Formate 
delle palline di uguale misura e con il mattarello tirate la sfoglia 
fino ad ottenere dei dischi dello spessore  di 2-3  mm e della misura 
corrispondente alla vostra teglia. Se avete usato il bicarbonato fatela 
un po’ più spessa ( 3-4 mm) .
 Mettete la teglia sul fuoco e fatela scaldare bene. Cuocete le piadine a fuoco allegro, rigirandole, per  circa 2 minuti. 
 Sono ottime con ogni tipo di salume, formaggi molli ( stracchino e 
squaqquarone ), verdure crude, cotte e gratinate, carni alla brace ed in
 umido.
 Una variante della piadina sono i Cassoni: praticamente, 
prima della cottura, i dischi vengono riempiti , chiusi a metà formando 
una mezza luna e cotti sulla teglia come la piadina. I ripieni sono 
soggettivi: pomodoro e mozzarella, erbette ripassate in padella con olio
 e aglio, salsiccia e broccoletti … insomma tutte cosine leggere !!! 
Attenzione che i bordi siano ben chiusi per evitare la fuoriuscita del 
ripieno.
 
 Dal mio libro, disponibile all' www.anticadimorapatrizia.com
 
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